Lupo appenninico
Carta di identità

Nome

Lupo Appenninico (Canis lupus italicus)

Età

In natura può vivere circa 10 anni.

Habitat

Camminatore instancabile. Si rifugia nelle immense foreste di faggio del Parco. Ha ricolonizzato tutte le montagne d’Abruzzo estendendosi lungo la dorsale appenninica, fino a giungere sulle Alpi occidentali.

Dimensioni

Il peso dei lupi varia da 25 a 40 Kg. La lunghezza del corpo può raggiungere anche 1 m e 50 cm, coda compresa. L’altezza al garrese è di circa 60-70 cm.

Alimentazione

Il lupo si trova al vertice della catena alimentare. È da considerarsi un carnivoro puro, anche se in qualche caso non disdegna qualche bacca selvatica. Nel Parco si nutre prevalentemente di cinghiali, ma anche di cervi, caprioli, camosci, lepri e piccoli roditori. E’ anche un animale spazzino perché non disdegna la carne delle carcasse ed inoltre, rientrano nella sua dieta, anche animali domestici: pecore, puledri, vitelli, etc.

Il branco

È da considerarsi l’unità familiare dei lupi. Essi possono essere composti da 2 individui fino ad un massimo di 12 individui, almeno nel nostro Parco. Ogni individuo ricopre una specifica posizione all’interno della scala sociale gerarchica del branco stesso. Al vertice c’è la coppia dominante (maschio e femmina alfa). Poi troviamo il sostituto, il gregario, il sottomesso etc. Ognuno di essi ha un grado di responsabilità commisurato al ruolo che ricopre nel branco. Questo fa dei lupi una “società meritocratica”. Tutti collaborano alle attività vitali per il branco che sono la caccia e la difesa del territorio da altri branchi di lupi.

Riproduzione e cure parentali

Il periodo degli amori coincide con i mesi invernali. All’interno del branco si accoppiano solo il maschio e la femmina dominante, in modo da garantire la sopravvivenza della specie attraverso la trasmissione dei geni degli individui più forti. La cucciolata che nasce in primavera è composta da 2 a 6 cuccioli e tutto il branco collabora per allevarla. Nei primi mesi di vita i cuccioli vengono custoditi con cura all’interno del “ran de vous”, il cuore del territorio del branco, dove i piccoli attendono il rientro degli adulti dalla caccia.

Segni di presenza

Per distinguere le orme dei lupi da quelle dei cani di grossa taglia è necessario imbattersi in una intera traccia, perché mentre i cani generalmente si muovono con andatura zigzagante, i lupi per risparmiare energie si muovo generalmente il linea retta. Gli escrementi servono per marcare il territorio e sono dunque posizionati in luoghi strategici (creste delle montagne, punti evidenti del sentiero, valichi, etc.). Gli escrementi sono in genere pieni del pelo delle prede mangiate.

Stima della popolazione

Nel Parco e nelle zone limitrofe si stima una popolazione di circa 35-42 lupi, divisi in 6/7 branchi.

Curiosità

Ululato: è uno straordinario mezzo di comunicazione che serve ai lupi per comunicare fra di loro. Le ragioni per le quali i lupi ululano sono svariate, ma generalmente lo fanno per delimitare il loro territorio ed avvertire alti lupi che in quella zona non possono cacciare. Il wolfhowling è la tecnica utilizzata dai ricercatori per accertarsi della presenza dei lupi in una data area ed eventualmente appurare se il branco si è riprodotto. Infatti dagli ululati è possibile distinguere la voce dei cuccioli da quella degli adulti, proprio come avviene per gli esseri umani.

Negli ultimi anni il wolfhowling sta prendendo piede per far conoscere lo straordinario mondo dei lupi agli appassionati, che possono partecipare ad escursioni organizzate per imparare a non temere questo magnifico predatore.
Ascolta l’ululato

I lupari: o cacciatori di lupi era una professione praticata nei paesi di montagna, per eliminare quello che un tempo si credeva un flagello: il lupo. In epoche precedenti non erano rari i motivi di contrasto fra attività antropiche e lupi, visto che l’uomo viveva in buona parte di pastorizia. Il lupo fu portato sull’orlo dell’estinzione, ma grazie al duro lavoro compiuto dai parchi, dai ricercatori, dagli educatori ambientali, etc. è stato possibile salvare il lupo.

Consigli per l’osservazione

Il lupo è senza dubbio l’animale più difficile da osservare in natura, per via della sua elusività e delle sue abitudini notturne. Tuttavia, a volte capita di incontralo, ma si tratta quasi sempre di incontri fugaci. Anche in questo caso vi consigliamo di rivolgervi ad esperti che conoscono bene il territorio. Se vederlo è molto difficile, udirlo è più facile soprattutto nell’ambito delle escursioni serali di wolf-howling.

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